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media-e-consumoHo ricevuto via email dall'amico Maurizio il link ad un post sul blog di Beppe Grillo in cui ricorda come negli anni '70 suo papà mantenesse tutta la famiglia (due figli), con lo stipendio da impiegato statale.
Oggi invece una giovane coppia non riesce ad arrivare a fine mese lavorando in due.

Forse oggi la gente butta i soldi nel superfluo? Un breve elenco potrebbe essere:

estetista, pizzeria, birreria, abiti firmati, oggetti tecnologici vari, profumi, apertitivi, apericene, aperialtro?
Ogni tanto mi diletto a contare la montagna di denaro che una persona "normale" butta spende in cose superflue.
Farei due volte il giro del mondo ogni anno!spreco

Io mi auguro che il motivo per cui la gente non arriva a fine mese non sia perché spende 300 euro al mese di cellulare, va dall'estetista due volte alla settimana, a cena fuori, colazione al bar, ecc...

 

Condivido in pieno il pensiero che la grossa illusione che la tecnologia ha prodotto (per mano di chi la sfrutta a discapito degli altri) sia di averci fatto credere che avremmo lavorato meno e prodotto di più, ma sul non arrivare a fine mese sono molto poco morbido.

Ogni giorno della settimana qualunque bar, birreria, pizzeria e ristorante è pieno zeppo di gente.
"Quelle non sono senz'altro le persone che non arrivano a fine mese" mi dico, poi parlo con le persone che incontro e li sento dire che si sentono poveri. Dieci minuti dopo parlano di pizze, birre, ristoranti, vestiti, occhiali e un sacco di altra roba. Dove sta la verità quindi?occhiali

Non arrivi a fine mese? Senti di avere pochi soldi? Ma dove li spendi? Quante volte in una settimana fai colazione al bar, mangi una pizza, vai al cinema, in discoteca, al pub, in birreria, dall'estetista? Quante scarpe, vestiti, monili, accessori popolano il tuo armadio? E quante volte in un anno prendono la strada della discarica?

Liberi tutti di spendere i propri soldi nel modo che più aggrada, l'importante è poi non lamentarsi di non averne abbastanza. Sono convinto che la percentuale di persone davvero in difficoltà sia molto bassa, gli altri non sanno come tenersi i soldi in tasca.

Ricordo molto bene la vita che hanno fatto i miei genitori, e noi figli di conseguenza, negli anni '70: c'era la vacanza di un mese sì (in montagna, in un ex rifugio alpino, dove ti dovevi portare coperte, lenzuola, asciugamani, sapone e tutto quanto necessario, le pulizie andavano fatte in autonomia o restavi nella sporcizia), c'era l'acquisto della macchina sì (usata, un glorioso Fiat 124), la casa di proprietà sì (mutuo di 25 anni) e mobili comprati a cambiali.

bottiglie-colorateMa io mettevo i vestiti di mio fratello (più grande di me), non siamo mai andati a mangiare la pizza una sola volta fino ai miei 15 anni di età, le calze bucate si cucivano, i pantaloni da lavoro lisi di mio papà venivano rattoppati, il telefono di casa aveva il lucchetto, il pane del giorno prima non era immondizia ma pangrattato, le pulizie le faceva mia mamma.

Sì, mio papà manteneva tutta la famiglia (due turni di lavoro, usciva alle 6 di mattina, io ero ancora a letto, e rientrava alle 10 di sera, e io ero già a letto). In verità anche mia mamma lavorava: aveva tre figli da gestire, una casa da far funzionare (amministrare le entrate e le uscite, gestire la spesa perché nulla, nulla, andasse sprecato, cucinare, cucire, pulire, curarci, educarci, scappellotto compreso quando necessario).

Io non so come funzionava negli anni della tua infanzia/adolescenza, mi piacerebbe proprio saperlo. Ho vissuto in modo strano? La mia famiglia era diversa dalla tua?

Quanti soldi avevi in tasca a 15 anni? A 18 anni hai ricevuto in regalo una macchina nuova? O, come me, avevi la tua bella patente nuova e non c'era la macchina, altro che nuova!?

I tuoi vestiti avevano scritte come Dolce & Gabbana, simboli come questo logo-nike? O banali no-name da mercato?

Ringrazio Maurizio per avermi involontariamente stimolato ad esternare il mio pensiero in merito.

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