L'uomo, per avere maggiori garanzie di sopravvivenza ha bisogno di appartenere ad un gruppo. Forse è una cosa che ci viene impressa fin dalla nascita, in fondo la famiglia è un piccolo gruppo in cui i componenti si comportano in modo simile. Cosa succede quando qualcuno decide di uscire dal gruppo cercando di fare qualcosa di diverso?
Il gruppo cerca di trattenerlo oppure di emarginarlo. Questo viene fatto perchè il gruppo va protetto, in modo da riuscire a conservare il proprio stile di vita e a non doversi rimettere in gioco tutte le volte.
Faccio un esempio. Se in un gruppo di fumatori un individuo decide di smettere di fumare, gli altri componeneti del gruppo fanno di tutto per convincerlo a desistere. Incomincerebbero a dire:"Dai, vieni con noi, fumane solo una, cosa vuoi che sia una sigaretta". Come mai? Perchè gli altri individui non sono contenti quando almeno uno di loro riesce ad uscire dalla dipendenza dal fumo? La ragione per la quale si assume questo comportamento ha un risvolto un po' egoistico: se qualcun altro decidesse di seguire il primo individuo, il primo gruppo diventerebbe sempre più esiguo e si formerebbe un altro gruppo, quello dei non fumatori. Ma chi non è disposto a smettere di fumare non è disposto nemmeno a perdere il proprio gruppo e cercherà disperatamente di tenerlo unito.
Il gruppo che contiene la maggior parte delle persone è quello che si ritiene faccia la cosa giusta, non perchè la fa veramente, ma perchè auto elegge la propria superiorità. Quindi per continuare a mantenere le proprie abitudini, giuste o sbagliate che siano, e continuare ad assere dalla parte del gruppo di maggioranza, è indispensabile cercare di tenere ancorati i componenti del gruppo o al limite isolare colui che si sta comportando diversamente.
Appartenere ad un gruppo ci dà anche la sicurezza di essere accettati. La moda ogni anno ci dice cosa indossare e inspiegabilmente proprio quei capi di abbigliamento incominciano a piacere. Alzi la mano quella ragazza che lo scorso anno (2010) non ha comprato un paio di stivali? Vestire alla moda ha la sua convenienza, e non sto parlando di quella economica. Per prima cosa si evita lo sforzo di decidere cosa comprare perchè ogni anno "qualcuno" stabilisce il modo in cui le persone si devono vestire. Secondo, seguendo le istruzioni dettate dalla moda siamo sicuri di piacere alla maggior parte della gente, che sarà vestita in modo simile a noi, e quindi non potrà mai criticare quell'abbigliamento. In buona sostanza con il minimo sforzo otteniamo già una buona percentuale di indice di gradimento proprio perchè in questo modo facciamo parte del gruppo di maggioranza.
Si potrebbero fare tanti altri esempi a riguardo, uno per tutti è quello dell'intramontabile cravatta, che fa diventare serio e affidabile qualunque uomo che la indossa. Cosa penserebbe un aborigeno vedendo un uomo con quella cravatta che altro non è se non un cappio al collo? Sicuramente non capirebbe il significato di questo simbolo e non lo riterrebbe un indizio di affidabilità. Quindi, cosa facciamo per mantenere a tutti i costi il nostro stato di superiorità? Denigriamo l'aborigeno dicendo che è un troglodita e cerchiamo di circondarci di gente disposta a mettere la cravatta perchè così ci illudiamo di stare in mezzo a persone rispettabili, serie ed evolute. Se l'aborigeno riuscisse a convincere molta gente del fatto che non è una cravatta a dimostrare la serietà di un uomo, tutte quelle persone insicure che sfruttano la cravatta per apparire migliori agli occhi degli altri non avrebbero più il loro strumento.
Il senso per cui l'essere umano si struttura in gruppi credo sia quello di intensificare lo scambio di idee in modo da progredire insieme e più velocemente, e non quello di appiattire le menti obbligando tutti a fare le stesse cose. Appartenere ad un gruppo è importante ma attenzione a non diventare schiavo delle decisioni che il gruppo prende.
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