Stiamo vivendo un periodo della nostra esistenza in cui le condizioni di vita sono leggermente peggiori rispetto a pochi anni prima.
Ovviamente sto parlando di noi qui, in Italia. In altre parti del mondo le condizioni di vita non sono neanche paragonabili al nostro stile, sia in un verso che nell'altro.
Abbiamo, chi più e chi meno, la tendenza ad abituarci ad una condizione di vita migliore ma a soffrire per una condizione di vita meno agiata, anche se di poco.
Fatichiamo a guardare il presente e a considerare in modo obiettivo quanto abbiamo e in quali condizioni di vita stiamo vivendo.
Se, ad un certo punto, abbiamo la percezione che il nostro stile di vita stia peggiorando, iniziamo a guardarci intorno, a confrontare la nostra vita con quella di chi pensiamo stia meglio. E così ci rendiamo conto che molte persone hanno più possibilità, possono permettersi più libertà di spesa e il nostro umore peggiora.
In un contesto del genere non riusciamo a gioire facilmente quando sentiamo la notizia che l'umanità ha raggiunto nuovi traguardi nel campo della scienza, per esempio.
Quale vantaggio ne traggo? Come migliorerà la mia vita con un passo avanti nella conoscenza dell'universo che ci circonda? Parte dei soldi che lo Stato si prende sono andati a finanziare missioni nello spazio, quando le scuole dei nostri figli non hanno neanche i soldi per comprare la carta igienica e i pennarelli.
Quindi, come potrei rallegrarmi per una nuova scoperta scientifica?
Sono questi, e tanti altri, i sentimenti e i pensieri che ci avvolgono quando percepiamo che i nostri soldi vengono spesi in modo inappropriato.
Condivido in parte questi pensieri, soprattutto in questo momento della vita in cui sento che potrei vivere meglio, più sereno, meno schiavo di questo sistema di cose.
Però sono anche convinto che la scienza debba fare il suo corso, abbastanza indipendentemente da quanto il mondo stia vivendo momenti di sofferenza. Nel mondo esisterà sempre la sofferenza, purtroppo l'animo umano manifesta anche desideri di superiorità nei confronti di altri. L'essere umano desidera sentirsi diverso, migliore di un suo simile. Magari desidera "solo" migliorare la propria condizione, ma anche a discapito del benessere altrui.
La scienza può poco o nulla nei confronti di questi sentimenti.
La tastiera su cui sto digitando queste parole e che fluiscono sul tuo monitor o sul tuo tablet o smartphone, sono il prodotto di una ricerca scientifica che probabilmente è passata prima da qualche viaggetto nello spazio per poi finire nelle nostre mani.
Saremmo disposti a bloccare la ricerca scientifica e quindi a non poter più usufruire del riscaldamento in casa, del frigorifero, dell'automobile (eh sì, perché non possono essere realizzati se qualcuno non "butta" soldi in ricerche che a volte non portano ad alcun risultato), fino a che la fame nel mondo e le guerre non vengano debellate?
Lo so, ho appena detto una cosa molto fastidiosa, irriverente e forse offensiva per qualcuno. Qualcun altro, forse, starà pensando "Sì, ma che c'entra? Non c'è bisogno di pensare alla fame del mondo per evitare di buttare soldi nella ricerca scientifica, guarda in che condizioni sono le nostre scuole e i nostri ospedali".
Vero, ma la scienza è sempre esistita e ha sempre fatto i suoi passi; anche quando tutto il resto era fermo la scienza andava avanti. E quel proseguire della scienza ha consentito all'umanità di progredire verso livelli di civiltà che noi oggi definiamo migliori.
Il discorso andrebbe ampliato molto, dovrei esprimere ed espandere ulteriormente quello che penso, ma temo di aver già scritto troppe parole e non sono ancora arrivato a ciò che volevo scrivere e che rappresenta il titolo di questo articolo.
Oggi è un momento storico per la scienza, almeno per il settore della ricerca spaziale.
L'ESA (l'Agenzia Spaziale Europea, in inglese European Space Agency) sta portando a realizzazione una missione iniziata nel 2004. Sì, nel 2004, già questo è abbastanza affascinante. Nel 2004 l'ESA ha sparato una sonda nello spazio e sono 10 anni che sta viaggiando per raggiungere una cometa, chiamata 67P/Churyumov-Gerasimenko. Non so come si pronuncia.
Una cometa è uno di quegli oggetti spettacolari che quando si avvicina un po' troppo al sole forma una scia, come quella che ha guidato i re Magi :-)
Ebbene, Rosetta, la sonda che per 10 anni ha viaggiato nello spazio per raggiungere la cometa, distante da noi 500 milioni di chilometri, (500.000.000 di KM!), è finalmente arrivata a circa 20 chilometri da lei.
Oggi, 12 novembre 2014, alle ore 9.30 italiane, Rosetta ha sganciato una piccola sonda, chiamata Philae, che avrà il compito di atterrare, dopo circa 7 ore, sulla cometa.
(Aggiornamento: la piccola sonda è atterrata sulla cometa e sta bene! ;-) )
Questa è la prima volta nella storia dell'umanità che un oggetto di costruzione umana toccherà il suolo di una cometa. La sonda Philae è attrezzata come un laboratorio scientifico ed avrà il compito di analizzare tutto quello che riuscirà a recuperare dal suolo della cometa, per capire com'è fatta, se ci sono forme di vita, se c'è acqua e tante altre cose.
Immagina: 10 anni fa è stato spedito nello spazio uno scatolone di ferro, il quale ha viaggiato alla velocità di circa 135 mila chilometri orari per 10 anni, per raggiungere un cometa che ha un diametro di circa 4 chilometri e che è ad una distanza di circa 500 milioni di chilometri da noi, avendo a disposizione solo pochi millimetri di scarto sulla rotta da percorrere!!
Solo questo è già un enorme traguardo raggiunto dall'ingegno umano, e stiamo parlando solo del viaggio che ha percorso. In realtà per raggiungere una velocità del genere l'ESA ha dovuto far girare Rosetta a zonzo tra i pianeti, Marte e la Terra, e usarli come fionde, per farla accelerare fino a quella velocità pazzesca. Così ha dovuto fare un giro intorno a Marte e ben tre giri intorno alla Terra, prima di fiondarsi letteralmente verso la cometa.
In 10 anni ha percorso una distanza di circa 6,4 miliardi di chilometri!
Un capolavoro.
L'utilità di tutto ciò?
E' la domanda giusta da porsi?
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